PAURA, ANSIA, PANICO – COME AFFRONTARLE ATTRAVERSO IL SECONDO CERVELLO? Covid19

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PAURA, ANSIA, PANICO – COME AFFRONTARLE ATTRAVERSO IL SECONDO CERVELLO?
Covid19
Paura, ansia e panico descrivono tre gradi di intensit? dell’emozione della paura, il
cui crescendo si esprime inizialmente con l’ansia, per poi arrivare al panico, o agli
attacchi di panico.
Questi stati di disagio sono gli effetti, e non la causa, in quanto sono le emozioni di
risposta a vissuti, traumatici o non che hanno prodotto paura; vissuti negativi che
sono stati registrati dalla mente del Secondo Cervello ma non elaborati, e quindi
depositati nella Memoria Emotiva del Secondo Cervello come vissuto ancora attivo.
Questi vissuti tendono a portare la mente emotiva ad uno stato di saturazione, e
agiscono all’interno del sistema psico-emotivo come un virus, producendo queste
emozioni negative che sono da considerarsi come degli stati febbrili di variabile
intensit? che invece qui si esprimono come livello di ansia o panico, e la frequenza
di queste manifestazioni, ossia se l’ansia ? sempre presente oppure solo
occasionalmente o in certi frangenti, oppure se gli attacchi di panico sono saltuari,
o frequenti, o addirittura giornalieri.
I vissuti responsabili di questa stato delle cose possono essere di vario tipo e
natura. Possono essere esperienze di natura traumatica, come un incidente, una
malattia, la perdita di una persona cara, e cos? via; oppure esperienze
apparentemente di poco conto, ma che vanno ad incidere per via del loro
accumulo nel tempo, come, per esempio, situazione in cui si vive timore perch? ci
si sente alla merc? degli altri, come quando ci si trova alla guida di una vettura;
oppure situazioni in cui si vive il timore del giudizio da parte di altre persone,
come pu? avvenire nell’ambito lavorativo o in un contesto sociale, oppure ancora
quando la paura ? il risultato di situazioni in cui gli altri possono diventare fonte di
ostacolo, come nel caso della richiesta di un finanziamento, o la speranza di una
promozione, che potrebbero non essere concessi; oppure situazioni dove il nostro
benessere in qualche modo dipende da altri, come nel caso del timore di essere
contagiati,e di contrarre una malattia; inoltre, anche quelle situazioni in cui si
teme l’effetto delle proprie parole e azioni, oppure situazioni di litigi famigliari
costanti le quali possono anch’esse produrre paura.
Con la Second Brain Psychology ( Psicologia del Secondo Cervello) abbiamo modo di
capire che tutti questi vissuti vengono quindi registrati non solo nella mente della
testa, ma anche, a livello emotivo, nel Secondo Cervello, ossia nel sistema nervoso
che percorre tutto il tratto gastro-enterico, denominato Secondo Cervello dallo
scienziato Michael D. Gershon negli anni 90 a seguito di ricerche che lo hanno
portato a scoprire che non solo ? un vero e proprio cervello ma produce sostanze
psico-attive, ossia sostanze che influiscono sulla psiche alterando l’umore, come
per esempio la serotonina, che ? addirittura prodotta quasi interamente nel
Secondo Cervello (il 95%, precisamente). E quando i vissuti non elaborati vanno
ad accumularsi finendo per creare un sovraccarico emotivo o dei “virus” emotivi
nella mente del Secondo Cervello, i quali si rendono visibile in vari modi, tra cui
ansia e panico o attacchi di panico, ma non solo, possono manifestarsi come
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tendenza ad avere pensieri negativi, oppure come mancanza di autostima o fiducia
in s?, dove, per esempio, nell’ambito lavorativo la persona pu? non sentirsi
all’altezza delle sue attivit? o delle mansioni da svolgere; oppure ancora,
nell’ambito dell’alimentazione, esprimersi come appetito eccessivo o carente, e,
infine, anche come sintomo fisico, come disturbo di stomaco o intestinale, o come
qualsiasi altra malattia o disturbo psicosomatico, specialmente quando non
trovano sfogo su altri piani.
Per far s? che questo non avvenga, e per eliminare gli stati di ansia e gli attacchi di
panico, nella Second Brain Psychology si agisce direttamente sulla mente del
Secondo Cervello e sulla sua Memoria Emotiva. Nello specifico, si procede a far
rielaborare non solo a livello logico ma primariamente a livello emotivo della
mente del Secondo Cervello e secondo i suoi parametri, quei vissuti che ne sono la
causa. Questo avviene per mezzo di una procedura particolare che permette di
ridurre l’impatto psico-emotivo dei vissuti traumatici o negativi che hanno creato
lo stato di sovraccarico, e viene fatto dopo uno studio approfondito della struttura
psicologica della persona e un sondaggio della Memoria Emotiva del Secondo
Cervello. A differenza di ci? che avviene con interventi che si basano su l’uso di
psicofarmaci e che si rivolgono principalmente alla soppressione del sintomo, il
metodo del riequilibrio tramite rielaborazione e assimilazione che viene utilizzato
nella Second Brain Psychology rimuove le cause stesse di queste manifestazioni,
motivo per cuisi hanno effetti maggiori e molto duraturi nel tempo.
Armando Ingegnieri. icmodus.net , Fb, Twitter, YouTube.
Via Taranto 132 Roma tel 06-70614027- 348-3242079

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