Dopo la grande? mobilitazione in favore di?Chico Forti, prima su RaiTre ?nella trasmissione di?Federica Sciarelli, ?Chi l?ha Visto?? e ultimamente su ?Italia 1? nella trasmissione “Le Iene” nel ventennale dell’arresto, un?ondata di solidariet? si ? mossa nei confronti di Chico, con raccolte di firme e petizioni online.
C?? per? qualcuno che ha pensato di sfruttare la situazione per lucrare sulla vicenda,? a spiegare la situazione incresciosa che si ? venuta a creare, ? dalle righe del quotidiano ?Adige?,?Gianni Forti?( zio di Chico) che dichiara: ?Avendo avuto notizia di iniziative commerciali miranti a sfruttare il nome di?Chico Forti?per vendita di prodotti vari ed altro (allo stato si tratta di magliette riportanti il nome di Chico), comunichiamo di non aver mai autorizzato alcuno per dette attivit? e di aver gi? dato incarico al legale nostro e di Chico di procedere nei suoi confronti. Vi invitiamo a non acquistare alcun prodotto e a non versare somme a titolo di donazione o quant?altro se non a mezzo dei canali o delle iniziative che sono o verranno pubblicizzate sui nostri social?.
Una brutta pagina, fermo restando che Gianni Forti ha voluto puntualizzare che eventuali? contributi alla causa sono ben accetti purch? passino attraverso i canali ufficiali, ovvero attraverso ??Comitato una chance per Chico?.
Grazie a Dio, molti si sono mobilitati in modo del tutto disinteressato, come il titolare di un?azienda di Mezzolombardo del settore alimentare, la Dalmonego Bruno e figli, sui loro?furgoni della ditta sono state appese delle locandine con la scritta ?Liberate Chico?,una bella iniziativa che ha riscosso molto successo.
Maria Luisa Chicchi